Nel penultimo episodio della seconda stagione di The Handmaid’s Tale arriva un personaggio importante e ne muore un latro. Considerando la natura mortale di Gilead, era solo questione di tempo prima della caduta di Eden – e nell’ultimo episodio della serie Hulu, intitolato Postpartum, questa caduta è stata proprio letterale: nel senso della morte di Eden Blaine, interpretata da Sydney Sweeney.
La morte di Eden determina un cambiamento radicale verso la fine della seconda stagione di The Handmaid’s Tale, stagione che è già stata bella piena di tragedie. Il destino di questa adolescente è stato segnato quando è scappata dalla casa dei Waterford insieme ad Isaac, un guardiano del quale si è innamorata. Poco dopo essere scappati, Eden ed Isaac sono stati catturati e giustiziati pubblicamente, annegati in quella che era la piscina di una scuola superiore. Offred (Elisabeth Moss) e Serena (Yvonne Strahovski) sono tra i testimoni di questa esecuzione e sono entrambe terribilmente orripilate dal livello di brutalità raggiunto contro questa povera giovane ragazza – un evento che sarebbe orripilante già di suo, ma che raggiunge vette inaspettate per la recente nascita di Holly, conosciuta nella casa dei Waterford con il nome di Nicole.
Alla fine di Postpartum, Offred e Serena si ritrovano ad essere unite ancora una volta negli istanti seguenti della morte di Eden, legate dalla loro crescente preoccupazione per la “loro” figlia. Ma questo non è l’unico cambiamento nello status quo della casa. Inoltre, Emily (Alexis Bledel) si ritrova assegnata come ancella del comandante Joseph Lawrence, interpretato di Bradley Whitford di The West Wing. Una figura eccentrica, come minimo, Lawrence si differenzia subito come un diverso tipo di comandante: severo nelle sue regole, brusco nelle sue parole, ma sembra liberale almeno per quanto riguarda i suoi interessi artistici.
Cosa significa l’arrivo del Comandante Lawrence per il futuro di The Handmaid’s Tale? La morte di Eden come impatterà le vite di Offred e Serena? E come proteggeranno loro la vita di Holly/Nicole dal mondo di Gilead? Queste risposte arriveranno nel finale di stagione. Ma prima The Hollywood Reporter è andato a chiedere all’autore e produttore di The Handmaid’s Tale, Eric Tuchman spiegazioni su questo episodio scritto da lui e su cosa aspettarsi dal finale.
Quali erano i tuoi obiettivi generali nello scrivere Postpartum, sia in termini di seguire gli eventi di Holly sia per quanto riguarda il prepararsi al finale di stagione?
La gravidanza di Offred ci ha fornito una linea per tutta la stagione. Penso che le persone si aspettassero che la nascita del bambino sarebbe stata il climax, il grande evento finale, ma poi abbiamo Offred che partorisce in modo straordinario nell’episodio 11 della seconda stagione di The Handmaid’s Tale, con ancora due episodi davanti! Quindi lei arriva da questo momento meraviglioso, dal quale ha tratto molta forza e un senso di trionfo, ed è riuscita ad avere almeno alcuni momenti da sola con la sua neonata, al di fuori di Gilead – e ora vediamo le ripercussioni. Abbiamo due episodio per mostrare come l’arrivo della bambina cambi il panorama per tutti. Qual è l’impatto della nascita della bambina, soprattutto per Offred, che ricordate, ha fatto una promessa a questa bambina, che non le permetterà di crescere a Gilead. Beh la bambina è qui. Quindi cosa succede adesso? Eravamo molto elettrizzati dall’idea che la nascita non fosse il grande evento del finale di stagione, ma era solo un altro passo che ci avrebbe portati più vicino a quello che abbiamo pianificato per la fine. [NDT Fa quasi paura detto così!]
Questo episodio vede la morte di un personaggio importante: Eden. La sua morte è sempre stata parte del disegno di questo personaggio? O è stato qualcosa che è venuto fuori in maniera organica nello sviluppo della storia?
Non sono sicuro che sapessimo fin dall’inizio che Eden non sarebbe arrivata alla fine di questa stagione, ma abbastanza presto nelle discussioni iniziale, abbiamo preso questa decisione. E penso che sia una morte con un grande impatto. Prima di tutto è un personaggio che sembra essere molto estremizzante per gli spettatori. Molte persone hanno pensato che sarebbe stata una piantagrane, la persona che avrebbe causato problemi per June e Nick. Sembrava una persona pia e una vera credente, e viene fuori che sono proprio queste qualità a mettere nei guai Eden. E lei ha davvero un grande impatto su tutti, solo non nel modo in cui ci aspettavamo.
Penso sia molto triste il fatto che abbiamo questa pura e innocente anima che è cresciuta credendo ciecamente in quello che professava Gilead, e lei vuole solo vivere la sua vita nel modo in cui Gilead le ha insegnato. Vuole essere sincera con se stessa e con Dio, e nella sua testa Dio sa quello che ha nel cuore. Quindi lei non può negare questo amore che pensa di aver trovato con Isaac, e ha bisogno del perdono di Nick per l’infedeltà che gli ha riservato, ma rimane convinta del suo credo. È davvero una delle persone più oneste in tutta questa comunità. Trovo la sua morte ovviamente tragica, ma anche orribilmente meravigliosa in un certo senso.
Come avete deciso di far morire Eden annegata durante una pubblica esecuzione?
Beh non è che ci siamo seduti e abbiamo cercato di inventare nuovi modi per torturare le persone… [Ride] Anche se, quando uno ci pensa, Gilead lo fa. La loro intenzione è quella di rendere questa esecuzione una dimostrazione pubblica. È una messa in guardia, un avvertimento per tutti quelli che pensano di tradire il proprio marito o la propria moglie: “Questo è quello che ti accadrà!” E poi lavoriamo sempre con alcuni meccanismi reali, di cose successe per davvero. In questo caso, molto indietro nel tempo, nella Scozia feudale, usavano dei pozzi di annegamento o buchi assassini per giustiziare donne condannate, perché ritenevano che questa fosse la forma più umana di esecuzione possibile. E abbiamo pensato che potesse essere impressionante, ma siccome filmiamo a Toronto in pieno inverno, non c’è assolutamente alcuna possibilità di poter fare immergere qualcuno in acque gelate.
È stato Bruce Miller, il nostro showrunner, ad aver suggerito di farlo in una piscina. È stata un’idea geniale, perché ha un bell’impatto visivo in The Handmaid’s Tale quando usiamo cose della nostra quotidianità. Pensate alla piscina di una scuola superiore nel nostro mondo, dove vi immaginate qualcuno come Eden, o come Isaac, anni prima di Gilead che era proprio lì a fare il tifo durante una gara. E qui invece Gilead lo ha riproposto come luogo di terrore e di tragedia. È agghiacciante vedere questi due adolescenti, quando il loro unico crimine è un amore infantile, e ora sono lasciati affogare.
Penso che Gilead sappia quello che fa. È una cosa terrificante per queste persone che assistono e penso che tutti ci penseranno due volte prima di peccare agli occhi di Gilead.
Come avete capito la linea da non attraversare per quello che avete sentito fosse appropriato abbastanza da mostrare riguardo la morte di Eden e Isaac?
È una situazione molto spinosa da mostrare, e la nostra regista Daina Reid ha fatto un lavoro straordinario camminando su una linea molto sottile. Sicuramente lei non voleva che la sequenza fosse volgare in nessun modo, ed era molto più importante mostrare come Offred, Nick, Serena e Fred reagiscono a questo orribile evento. Quelle poche immagini che abbiamo davvero mostrato di questa tragica coppia sott’acqua li mostra molto attentamente e loro sono impressionanti. Ma l’obiettivo principale è vedere la reazione di Offred e quella di Serena. E vedere Serena trasmettere un senso di orrore, di shock e di dolore così in pubblico è inusuale per il suo personaggio, ma mostra quanto sia grande l’impatto di questa esecuzione andando avanti in The Handmaid’s Tale.
La morte di Eden come impatterà su Offred e Serena, entrambe sembravano di nuovo unite alla fine dell’episodio?
L’intera stagione è stato un appassionante tira e molla tra Offred e Serena. Questa relazione è così interessante e così vitale per The Handmaid’s Tale e vediamo in questo episodio in particolare, che loro ancora una volta partono da esteri opposti. Serena sta usando il suo potere per limitare l’accesso di Offred alla bambina, e Serena non vuole che niente si intrometta nel suo stato di pura felicità, mentre Offred è torturata dall’essere così vicina alla sua bambina, ma comunque non le è possibile nemmeno cullarla e nutrirla. È solo l’esecuzione di Eden, a cui entrambe assistono, che porta queste due donne ad unirsi. E penso che sia un’immagine molto carina di entrambe, queste due donne che sono così spesso in contrapposizione, sono unite con questa bambina dopo l’esecuzione. Sono molto protettive di questa nuova vita, entrambe sono consapevoli dei grandi cambiamenti e delle minacce che deve affrontare una bambina che cresce a Gilead – e almeno per il momento sono insieme a vegliare su di lei. Potranno avere un approccio differente sul come farlo nel finale, ma almeno per la fine di questo episodio sembra esserci un senso che stanno cercando di fare i migliori interessi di questa bambina. Entrambe sono le migliori madri che possono essere adesso, Serena riconosce che Offred può provvedere a qualcosa per cui al momento lei non può. Quindi è un avvicinamento molto interessante.
Qual è stato il vostro processo per determinare quali dinamiche interpersonali sarebbero state in atto dopo l’arrivo della bambina?
Serena è stata guidata per tutto il tempo dal suo desiderio di avere un figlio suo. È tutto quello che ha sempre voluto in cambio dei suoi sacrifici. Ora che ne ha finalmente uno la troviamo in uno stato di gioia, una piccola bolla che non vuole che scoppi. Non lascerà la scarsità di latte materno, o il ritorno di Offred nella casa, o la sparizione di Eden interferire con quello che ha desiderato e sperato per tutta lassa vita. Al più presto avrà l’esistenza di Offred cancellata dalla sua casa. Se non avesse dovuto vederla mai più e avesse preso delle provviste di latte materno dal Centro Rosso, per lei sarebbe andato bene ugualmente, e sono solo le circostanze della scarsità di latte materno di Offred a riportarla nella casa. Ora Serena è costantemente di fronte al ricordo che lei non può essere la madre che ha sempre voluto essere per la sua bambina. Ed è così meravigliosamente illustrato dalla scena in cui Serena cerca di consolare la bambina cercando di farla attaccare al suo seno, capendo poi che non potrà mai farlo. C’è qualcosa che Offred può offrire che Serena non potrà mai fare. Mettere queste due donne insieme in una casa con la bambina, abbiamo sempre saputo che avrebbe causato conflitti e stress ad entrambe.
Abbiamo finalmente incontrato il personaggio di Bradley Whitford, il comandante Lawrence, che adesso ha Emily sotto il suo tetto come sua ancella. Puoi dirci qualcosa di come avete sviluppato questo personaggio?
Prima di tutto fatemi dire che siamo stati tutti elettrizzati quando abbiamo saputo che Bradley Whitford era entrato nel nostro cast. Lui è un fantastico e sorprendente attore e le sue scelte lo rendono perfetto come Comandante Lawrence. Il modo in cui dice le sue battute, leggerezza e umorismo mischiate insieme con la sottile minaccia che ti lascia sempre nel dubbio. È misterioso. Allora, abbiamo incontrato qualche comandante nello show. Ovviamente conosciamo bene Waterford. Questo è un comandante molto diverso. Volevamo qualcuno con un’energia diversa. È molto potente, e lo vediamo subito nella sua casa che non è come i Waterford. È incasinata, è eclettica, ci sono libri ovunque, c’è dell’arte sulle pareti. Lawrence stesso dispensa dalle solite formalità. Ha una moglie che non si palesa nemmeno per dare il benvenuto alla nuova ancella. Veniamo a sapere solo dopo che c’è una moglie che ha dei problemi suoi che viene tenuta di sopra.
Quello che rende Lawrence il perfetto comandante a questo punto è che il comandante di Emily. Ed Emily, che Alexis interpreta in maniera così straordinaria, è stata molto danneggiata. È stata rotta. Le viene detto da Zia Lidia (Ann Dowd) “questa è praticamente la fine della fune per te. Fallo funzionare.” Lei entra in questo disordine disorientante com un comandante che sembra provocarla e spingerla sui suoi più sensibili e vulnerabili argomenti. E tuttavia non la punisce quando la sorprende a leggere. Quindi che cosa vuole? Non riesce a comprenderlo. È una situazione molto inquietante per lei. Tutto questo porterà a delle cose interessanti che accadranno nel finale di stagione di The Handmaid’s Tale.
Parlando del finale, questo episodio vede la morte di un personaggio principale e l’introduzione di un nuovo personaggio importante, oltre alla bambina, nel mondo di The Handmaid’s Tale… dove andremo dopo tutto ciò? Manca solo un episodio alla fine della seconda stagione, cosa succederà?
L’esecuzione di Eden incita davvero Offred. Scatena delle reazioni molto forti e delle azioni da parte sua che come risultato impatteranno su altri personaggi. Abbiamo messo le basi per tutto quello che deve succedere nel finale e penso che sia molto sorprendente, potente ed emozionante. I nostri spettatori vedranno delle cose e dei confronti per cui hanno sperato, e alla fine, penso che sarà molto soddisfacente. Spero che i nostri fan saranno d’accordo con me.